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Anche la presunzione puo’ essere un ostacolo per la tua campagna Adv

Affrontiamo ora uno degli argomenti più spinosi, il fattore umano e più precisamente la superbia. Non quella degli utenti finali, cioè dei potenziali clienti a cui si rivolge la landing page, ma di chi investe per una campagna di marketing digitale con relativa landing.

Piccola parentesi… abbiamo creduto visto l’argomento trattato, che fosse rappresentativa l’immagine di questo fantastico e rivoluzionario prodotto: “la carta igienica fluorescente” che, oltre ad essere presente su Amazon (anche se non disponibile), sembra sia stato persino venduto… e noi che pensavamo fosse una bufala!

Tornando a noi e al nostro argomento delicato, a volte capita che ci si creda talmente tanto nel prodotto o nel servizio che si vuole mettere sul mercato, da non vedere la cruda realtà, cioè che al pubblico non interessa.


Prima di procedere e’ d’obbligo sfatare un mito…

Fare Marketing significa preparare il prodotto ma anche analizzare se lo stesso è pronto e compatibile con il mercato che lo attende. Questa materia spesso viene confusa con chi fa web marketing, quindi senza alcuna preparazione (non personale, focalizzata sul prodotto) spesso ci si rivolge direttamente a chi fa advertising credendo che sia il primo step. Chi fa comunicazione e si occupa di promozione non può dare queste risposte. L’analisi SWOT non deve essere confusa con l’analisi di Web Marketing e non si deve pretendere che un’agenzia di comunicazione venda ciò che non è pronto alla vendita. Certamente esistono agenzie di comunicazione più capaci e altre meno, in ogni caso se alla base non abbiamo un prodotto vendibile è inutile prendersela con chi si occupa delle campagne PPC o con il grafico. Negli anni abbiamo visto più volte mettere in discussione il potere di visibilità di Google o di Facebook, piuttosto che ammettere lo scarso valore del prodotto o del servizio proposto.


Forse per orgoglio, forse per presunzione capita che ci si ostini ad ignorare le indagini di mercato o i consigli di chi, con il mercato ci si confronta ogni giorno finendo per incastrarsi in emorragie di denaro senza fine.

Molti influencer, scrittori e consulenti motivazionali affermano che nelle proprie idee ci si deve credere e non si deve mai mollare nel sostenere la propria attività anche quando hai tutto il mondo contro. Questo però non significa ignorare la realtà. Un conto è mettercela tutta affrontando e superando gli ostacoli, un conto è tentare di imporre al mercato qualcosa che non serve. Riguardo le cose inutili, nessuno nega che, con i mezzi giusti negli anni si siano vendute anche cianfrusaglie, ma dipende come e a che costo.

Ricordo che tempo fa, durante il lancio nel mercato dei dispositivi digitali da polso come estensione dello smartphone, ci fu chi pensò di lanciare un prodotto unico nel suo genere: un anello di gomma con dentro un piccolo orologio digitale…un oggetto veramente kitsch e fuori tempo massimo per il contesto tecnologico di quel momento. Poteva giusto trovare il suo mercato se fosse stato venduto 20 anni prima nelle buste delle patatine ad un pubblico di ragazzini tra i 5 e i 10 anni.

La pretesa dell’ideatore era rivolgersi al mercato, imponendo un oggetto del valore di pochi centesimi al prezzo di 25€ più spese di spedizione. La vendita di questo oggetto ha prodotto forse qualche centinaia di euro di fatturato a fronte di circa 150.000€ di spesa…questo anche perché fu ingaggiata allora, una modella showgirl che, solo per la sua notorietà avrebbe dovuto dare lo slancio decisivo al prodotto grazie ad un video sponsorizzato.

Ci si può credere in un prodotto o nel proprio servizio, ma essere realisti è fondamentale, per questo occorre sempre calcolare se il gioco valga la candela, altrimenti non esiste campagna di marketing o landing page che faccia miracoli.

Imparare ad osservare la nostra concorrenza e come si muove sul mercato ci aiuta a capire se veramente siamo appetibili. Altro errore di presunzione è credere di essere originali e totalmente fuori dagli schemi nel fare qualcosa di diverso tra cento o mille altri. Non è sempre così, a volte se tutti seguono il mercato entro certi termini non significa che le nostre idee siano innovative e gli altri siano tutti scemi. In 20 anni abbiamo visto imprenditori affermare di aver trovato l’idea geniale capace di “asfaltare” la concorrenza, finiti poi per essere demoliti dalla risposta del mercato che senza mezzi termini su ciò che non vende evidenzia un eclatante NO.

Ultimo ma non ultimo il caso contrario, ovvero quando realmente si propone una buona offerta senza riuscire ad intercettare l’attenzione e la fiducia del pubblico. In questi casi capita spesso di commettere l’errore di credere che anche gli altri vedano la bontà del nostro servizio solo perché ne siamo convinti. Possiamo essere in assoluta buona fede riguardo il valore di ciò che stiamo vendendo, ma non possiamo essere certi che il nostro pubblico lo capisca ed è qui che entra in gioco il fondamentale contributo di un’agenzia di comunicazione con un portfolio sufficientemente vario e uno storico campagne ADV di successo. Trasmettere fiducia attraverso una landing page non è affatto semplice perché tutti dicono di essere i migliori, anche chi vende fregature!

Chi ci legge vede solo parole, non fatti e anche le recensioni spesso non sono attendibili anche se scritte in buona fede…de gustibus non est disputandum. Se ci affacciamo al mercato con un servizio costoso, ma solo noi siamo convinti che la sua efficacia valga ogni centesimo, dobbiamo trovare la chiave giusta per trasmettere questo concetto nel migliore dei modi, altrimenti là dove noi vediamo una grande possibilità, altri vedranno solo un grande costo.

Agenzia Paganelli
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